A base del suo soggettivismo psicologico, Pirandello cita continuamente lo psicologo francese, Alfred Binet, il
quale in un’opera di psicologia del 1892, "Les Altérations de la personnalité", aveva
affermato che ogni uomo ha un io che si frantuma nel corso della propria vita: la
nostra personalità si modifica col tempo. Secondo Binet, infatti, la personalità non è una entità fissa, permanente ed immutabile; è una sintesi di fenomeni che varia con gli elementi che la compongono e che è in via di continua ed incessante
trasformazione. Pirandello fa sue queste idee e presenta nei suoi personaggi uomini
che hanno un io frammentato e spezzato come nel “Il fu Mattia Pascal”.

ALFRED BINET
sabato 18 febbraio 2012
ALFRED BINET
Alfred Binet è considerato uno dei fondatori della psicologia sperimentale, da lui orientata fin dall'inizio allo studio dell'intelligenza. Nato come Alfredo Binetti a Nizza, allora territorio del Regno di Sardegna, si trasferì con la madre a Parigi in tenera età. Dopo essersi laureato in giurisprudenza nel 1878 e aver studiato medicina senza completarne i corsi, nel 1883 cominciò a lavorare con Jean-Martin Charcot alla Clinica neurologica della Salpetrière, occupandosi di ipnosi, psicopatologia e magnetismo animale. Nel 1889, insieme a Henri Beaunis, fondò il Laboratorio di psicologia fisiologica alla Sorbona, dirigendolo dal 1894 fino alla morte, quando passò a Henri Piéron. Sempre con Beaunis, nel 1895 fondò la più importante rivista francese di psicologia: L'Année psychologique. Nel 1894 Binet condusse anche uno dei primi studi psicologici sul gioco degli scacchi, analizzando le abilità cognitive dei giocatori migliori. Successivamente, nel 1899, si iscrisse alla Società libera per lo studio psicologico del bambino, anche perché aveva seguito fin dalla nascita lo sviluppo delle due figlie, nate rispettivamente nel 1885 e nel 1887, occupandosi sempre più frequentemente di psicopedagogia.
Nel 1904 il Ministero dell'istruzione pubblica lo chiamò a far parte della Commissione incaricata di studiare i problemi dell'inserimento scolastico dei bambini con ritardo mentale ed egli nel 1905 elaborò, insieme a Théodore Simon, la prima scala metrica dell'intelligenza, che diede avvio al metodo dei reattivi mentali. Si trattava di una serie di prove da sottoporre ai bambini per capire a quale età normalmente riuscissero a superarle, in modo da individuare eventuali ritardi mentali e adeguare l'insegnamento alle loro possibilità. Uno dei concetti fondamentali che Binet introduce è quello della "età mentale", in base al quale ogni bambino è dotato di un'intelligenza corrispondente a una data età se riesce a risolvere la metà dei test risolti normalmente dai bambini di quell'età. Fra il 1908 e il 1911 Binet e Simon pubblicarono altre versioni della loro scala di intelligenza, che fu in seguito perfezionata da Lewis Madison Terman.
Tra le principali pubblicazioni di Binet si ricordano: La psychologie du raisonnement (1886), La psychologie des grands calculateurs (1894), L'étude expérimentale du raisonnement (1902), L'âme et le corps (1905), Les idées modernes sur les enfants (1909).
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